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Dal XXII Congresso un forte avvertimento: “non siamo in guerra, ma neanche in pace”

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Un grande successo la XXII edizione del Congresso[1]  dei Soci ANSSAIF

Le relazioni presentate da Domenico Vulpiani, Marco Iaconis, Emanuele Gentili, Carla Trabuio, Vito Milio, efficacemente coordinate da Corrado Giustozzi, hanno suscitato grande interesse.

Ritengo utili per tutti avere evidenza, in una breve sintesi, delle relazioni.  Per i Soci, fonte di riflessione nei nostri incontri online chiamati “4 amici al bar”.

La prima è quella del Prefetto Domenico Vulpiani:

“Guerra ibrida: perché ci riguarda”.

Il ministro Crosetto ha presentato il non-paper al Consiglio Supremo di Difesa del 17 novembre e in essa:

  •  Definisce la minaccia ibrida, le sue caratteristiche principali e i domini (terra, mare, cielo, spazio e spazio cibernetico) in cui si estrinseca
  • Indica la Russia, la Cina, l’Iran e la Corea del nord come attori principali di guerra ibrida e da considerare ostili nell’attuale quadro geopolitico.
  • Individua nel cyber spazio il dominio in cui si svilupperà maggiormente la minaccia ibrida anche grazie alle potenzialità dell’Intelligenza artificiale e delle tecnologie emergenti
  • Sostiene la necessità di una riorganizzazione delle forze in campo sia livello nazionale che UE e NATO per fronteggiare la minaccia ibrida.

Il Ministro ha proposto:

  1. Definire lo spazio cyber di interesse nazionale come campo di operazioni su cui il ministero della Difesa possa agire senza soluzione di continuità»
  2. “Dotarsi di un’Arma cyber, civile e militare”…di circa 1500 unità
  3. “Garantire a tale arma tutele funzionali”.
  4. “Istituire un Centro per il contrasto della guerra ibrida”. Il cybercommand con compiti operativi.

Sono stati presentati disegni di legge a tal fine.

Dopo aver descritto i 5 domini NATO (Terrestre, Marittimo, Aereo, Spaziale e Cibernetico) il Prefetto Vulpiani ha brevemente accennato:

  • alla definizione di guerra ibrida, e le sue caratteristiche,
  • ad alcuni attacchi emblematici,
  • ad episodi di ingerenza politica emblematica in un clima di guerra ibrida,
  • alla disinformazione e manipolazione elettorale,

ed ha poi menzionato, giustamente, ai gruppi APT e agli stati sponsor:

  • Supporto dai governi nazionali
    • Molti gruppi APT ricevono sostegno diretto dagli Stati, aumentando la loro capacità di eseguire attacchi informatici sofisticati.
  • Attacchi a infrastrutture critiche
    • I gruppi APT mirano spesso a infrastrutture chiave come energia, telecomunicazioni e trasporti, con impatti potenzialmente devastanti.
  • Obiettivi di spionaggio e furto dati
    • Queste organizzazioni si concentrano su spionaggio avanzato, sottraendo dati sensibili per vantaggi politici o economici.

Contro gli attacchi APT ci vuole resilienza ed azione, ha affermato, e oggi abbiamo degli importanti attori istituzionali a protezione delle infrastrutture critiche in Italia nel cyberspazio, e le ha descritte: ACN, CNAIPIC, DIS, COR.

Ha quindi concluso con la citazione di una frase del cancelliere tedesco Mertz:

“non siamo in guerra, ma neanche in pace”.

C’è di che riflettere…

 

La relazione è stata poi seguita da un grande specialista che ha trattato il tema dei citati ATP.

La vedremo in un prossimo articolo.

ACW

 

[1] Lo chiamiamo Congresso, invece di Convegno, da quando un  nostro socio francese scrisse “Je suis très heureux de participer en tant qu’orateur à notre congrès”!