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“Quale impatto sull’occupazione possiamo attenderci da AI-ML?”.

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L’incontro dell’altra sera fra i soci è iniziato con una breve illustrazione di quanto riportato dalla stampa recentemente e dalla citazione – provocatoria – delle risposte avute, su questo tema, da parte di ChatGPT e Google Gemini.

Riporto, a questo proposito, quanto indicato da Gemini (in linea con ChatGPT):

<<Ecco alcuni dei nuovi lavori che l’AI e il ML creeranno:

Specialista in intelligenza artificiale: questi professionisti saranno responsabili della progettazione, dello sviluppo e della manutenzione dei sistemi di intelligenza artificiale. Dovranno avere una solida conoscenza di informatica, matematica e statistica, oltre a una comprovata esperienza in apprendimento automatico e deep learning.

Ingegnere di robotica: gli ingegneri di robotica progettano, costruiscono e mantengono robot. Dovranno avere una solida conoscenza di ingegneria meccanica, elettrica e informatica.

Data scientist: i data scientist raccolgono, analizzano e interpretano grandi quantità di dati. Dovranno avere una solida conoscenza di statistica, informatica e machine learning.

Specialista in etica dell’intelligenza artificiale: questi professionisti si assicureranno che i sistemi di intelligenza artificiale siano sviluppati e utilizzati in modo etico e responsabile. Dovranno avere una solida conoscenza di filosofia, etica e intelligenza artificiale.

Esperto di sicurezza informatica AI: questi professionisti proteggeranno i sistemi di intelligenza artificiale dagli attacchi informatici. Dovranno avere una solida conoscenza di sicurezza informatica, crittografia e intelligenza artificiale.

 

Oltre a questi nuovi lavori, l’AI e il ML avranno anche un impatto significativo sui lavori esistenti. Molti lavoratori dovranno sviluppare nuove competenze per rimanere competitivi sul mercato del lavoro.>>

Ne è seguito un dibattito fra i soci collegati.

Fra i tanti spunti di riflessione emersi, ne riporto per brevità solo alcuni:

  • AI facilita l’automazione: è un acceleratore dell’attività;
  • Cambieranno le attività, più che crescere o diminuire l’occupazione;
  • In banca, dopo il trattamento elettronico dei dati, le attività si sono rivolte al trattamento delle informazioni: è stata una trasformazione;
  • L’uomo si è sempre adattato alle novità;
  • Per un Paese come l’Italia, è più facile destinare gli investimenti e le attività dei giovani al tempo libero (Internet, giochi, apprendimento tramite giochi e simulazioni, musica, pittura, scultura, design, moda, ecc.) ed all’invenzione.

Queste ultime considerazioni mi hanno ricordato quanto ha scritto il sociologo Domenico De Masi nel suo libro “ozio creativo” a proposito della nostra società post industriale: <<il cuore di questa società è l’informazione, il tempo libero, la creatività, non solo scientifica ma anche estetica. (…) io e la mia scuola pensiamo anche al tempo libero, all’informatica, alle biotecnologie e alla produzione artistica. Dovessi attribuire un altro nome a questa società, la chiamerei sì creativa ma anche estetica. Nell’estetica metto: musica, arti, design, tutto ciò che è bello e che è dotato di senso. >>.

E i nostri giovani crescono nell’arte, nella “bellezza”, nella gioia di creare, inventare…

Non sarebbe una bella prospettiva?

ACW

 

 

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