In un recente articolo, dal titolo: “L’AI può trasformare radicalmente la funzione acquisti in un’impresa” (vedi link in calce), ho voluto approfondire le riflessioni emerse in un nostro incontro fra soci. A tal proposito, ho trovato particolarmente interessanti gli spunti pubblicati da McKinsey nel report “Transforming procurement functions for an an AI-driven world”.
Le riflessioni di McKinsey rafforzano e arricchiscono il punto da me sollevato nelle conclusioni del mio precedente lavoro:
<<Tutto ciò premesso, essendo inoltre la trasformazione estremamente costosa, è bene che l’organizzazione, che vuol cambiare, prima di iniziare valuti con attenzione il contesto in cui opera, la cultura interna, e, soprattutto, il top management definisca bene cosa si attende e quantifichi il risparmio atteso.>>
Di seguito, riporto alcune indicazioni tratte dall’articolo.
In apertura, McKinsey induce a riflettere, confermando che la funzione acquisti si trova ad affrontare una vera e propria “tempesta perfetta”:
«Le funzioni di procurement si trovano oggi ad affrontare una tempesta perfetta: un panorama macroeconomico imprevedibile abbinato a una valanga di cambiamenti digitali. In questo contesto, le funzioni di procurement sono sotto pressione per offrire più valore con meno risorse.» [1]
Tale pressione si riflette nei numeri: la nostra ricerca mostra che la spesa gestita dalla funzione di procurement per equivalente a tempo pieno (FTE) è oggi superiore del 50% rispetto a cinque anni fa.
In che modo interviene l’AI?
Secondo McKinsey, i team di procurement stanno adottando costantemente analisi avanzate e intelligenza artificiale di nuova generazione. Il 40% delle funzioni ha già implementato o sperimentato l’AI di nuova generazione. Le organizzazioni che adottano queste tecnologie segnalano vantaggi significativi, tra cui un potenziale risparmio del 20% derivante dall’implementazione di strumenti di analisi.
Prosegue l’analisi affermando: «La nostra analisi suggerisce che la tecnologia rimodellerà la funzione acquisti in un’organizzazione più efficiente (dal 25% al 40%), più agile e sempre più “agentistica”. Questa trasformazione richiede che la funzione acquisti passi dal ruolo di semplice esecutore di ordini a quello di una funzione integrata, abilitante e potenziante, che guida il comportamento aziendale e produce risultati migliori.»
Il tempo risparmiato grazie alla AI può e deve essere impiegato in attività di maggiore rilevanza, passando dalla gestione delle transazioni alla strategia. Il procurement sarà così riconosciuto per la sua competenza e conoscenza dei mercati di fornitura e delle tendenze del settore, e il suo contributo sarà ricercato e integrato nei cicli di pianificazione aziendale. In molti casi, il procurement può diventare un precursore della riorganizzazione aziendale nell’era dell’intelligenza artificiale.
Vi sarebbe molto ancora da dire, ma mi soffermo a ricordare che il procurement ha un ruolo assai rilevante nell’ambito della sicurezza e della continuità del business, in quanto è la funzione più critica nella costruzione e mantenimento della filiera operativa.
Il procurement entra prepotentemente in gioco sin dalla scelta del nuovo partner nella supply chain. I momenti più significativi per ridurre possibili gravi interruzioni possono essere così riassunti:
- Due diligence
- Supplier diversification
- Visibilità ai vari livelli
- Come affrontare una crisi
- Partnership di lungo periodo
- Controllo qualità
- Risk and ethical compliance
- Previsioni della domanda
- Ottimizzazione degli stock
Di questo tema ne parleremo presto in un incontro dei soci.
ACW
Note:
https://www.anssaif.eu/2025/10/homepage/lai-puo-trasformare-radicalmente-la-funzione-acquisti-in-unimpresa.html
[1] Originale McKinsey: «procurement functions today face a perfect storm: an unpredictable macro landscape paired with an avalanche of digital disruption. In this context, procurement functions are under pressure to deliver more value with fewer resources.»
[2] Le traduzioni e l’adattamento sono a cura dell’autore.











